Schizofrenia

Che cos’è

Diagnosi

Causa

Cura

Che cos’è la Schizofrenia
o un Disturbo Psicotico

In generale, i Disturbi Psicotici rappresentano condizioni che colpiscono prevalentemente le aree del pensiero, delle senso-percezioni, dell’affettività, della cognitività e del comportamento di un individuo. I Disturbi Psicotici sono tra le malattie della mente quelle, con molta probabilità, più invalidanti e quelle che compromettono maggiormente la quotidianità di chi ne soffre. Vi sono, tra i Disturbi Psicotici, a seconda che siano più o meno compromesse le aree psichiche sopra descritte, diversi disordini, tra cui la Schizofrenia, il Disturbo Delirante, il Disturbo Schizoaffettivo, il Disturbo Psicotico indotto da Sostanze.

Prima di comprendere come è possibile per uno Specialista Psichiatra porre diagnosi di Disturbo Psicotico, prenderemo in esame, brevemente, le funzioni che queste condizioni compromettono.

  • Il Pensiero è un processo mentale attraverso cui noi elaboriamo dei concetti a partire dalle informazioni che percepiamo. Pensare significa, dunque, generare dei pensieri, che nasceranno sulla scorta di informazioni che noi captiamo dal mondo esterno e da quello interno. Va tenuto presente che pensare nasce da input, ma dipende fortemente da altre funzioni psichiche, come la memoria, l’intelletto, la logica e lo stato emotivo.

    Entrando in un bar, in base alle informazioni esterne capirò dove si trova il bancone. Mentre mi avvicino al barista, sulla base dei miei ricordi e del mio stato emotivo, penserò di ordinare qualcosa piuttosto che un’altra. Mentre bevo ciò che ho ordinato, sulla base delle informazioni acquisite durante la giornata, formulerò dei pensieri che logicamente si collegano l’uno all’altro.

    Pensare, quindi, significa formare dei pensieri. Il processo del pensare è di fatto un moto continuo. Generiamo pensieri ininterrottamente, questo significa che da un pensiero possono sorgere, tramite delle associazioni emotive, logiche, mnesiche, senso-percettive, un numero infinito di pensieri. Eppure esiste una certa coerenza logica al flusso di pensieri, o quantomeno una tendenza che determina il normale fluire delle idee (capire dove si trova il bancone, dirigersi verso il barista, ordinare, riflettere su quello che è successo durante la giornata).

    I pensieri possono avere diversa forma, possono seguire maggiormente la logica, oppure l’emotività, possono fluire più o meno velocemente, possono essere ricchi di particolari oppure poveri, concreti;  possono avere diverso contenuto: possono, ovviamente, essere delle preoccupazioni, delle speranze, delle riflessioni si possono riferire a noi, agli altri o al mondo.

    I Disturbi Psicotici possono presentare anomalie della funzione del pensiero, in termini di forma e in termini di contenuto. Potranno, cioè, presentare pensieri la cui modalità è alterata. Il fluire ideico potrà presentarsi poco logico o connesso, così da far apparire il discorso deragliante, il pensiero potrà in alcuni casi apparire povero e difficilmente astratto, e così via. E possono, inoltre, presentare alterazioni del contenuto, alcune idee potranno non corrispondere alla realtà, e quindi produrre i cosiddetti deliri.

 

  • Percepire è un processo psichico attraverso cui noi diamo un significato agli stimoli sensoriali. Per percezione si intende, dunque, il meccanismo grazie al quale riconosciamo, organizziamo e attribuiamo significato agli stimoli sensoriali provenienti dal mondo fisico, esterno. Agli stimoli del mondo esterno doniamo così uno spazio, un corpo e un tempo.

    I Disturbi Psicotici possono presentare anomalie delle senso-percezioni. Potrà accadere, cioè, che in alcune fasi di malattia, l’individuo che ne è affetto potrà presentare le cosiddette allucinazioni, che altro non sono che percezioni senza oggetto. Si ha, infatti, la percezione di un oggetto esterno nel mondo, senza che, tuttavia, questo sia realmente presente. Le allucinazioni sono per definizione indistinguibili dalle normali percezioni, per questo saranno difficilmente messe in discussione da chi ne soffre; potenzialmente possono riguardare tutti i sensi, sebbene sia più frequente interessato l’apparato uditivo. Comuni saranno, infatti, le allucinazioni uditive: si sentiranno dunque vere e proprie “voci” che potrebbero dare ordini, divieti, potrebbero colloquiare con chi ne soffre, potrebbero schernirlo o commentarne le sue azioni.

 

  • L’affettività è l’insieme degli umori, dei sentimenti, delle emozioni che colorano lo stato affettivo di un individuo, attraverso il quale interagisce con gli altri e il mondo.

    Può accadere che i Disturbi Psicotici presentino alterazioni dell’affettività. In alcuni casi, infatti, questa può risultare “appiattita”:   il soggetto si mostrerà apatico, ossia manifesterà una riduzione della reattività emotiva di fronte a stimoli che dovrebbero sollecitarla; in altri l’individuo può mancare di volontà, di interesse e di progettualità:  il soggetto non sarà in grado di pianificare e di portare a termine attività anche semplici. Nella Schizofrenia la riduzione della capacità di socializzare e di inserirsi in un gruppo è progressiva e può sfociare nel ritiro sociale (condizione di distacco dal mondo e di alienazione). È presente, inoltre, trascuratezza nella cura della propria persona.

 

  • Il comportamento altro non è che il modo di agire e reagire di un soggetto quando questo viene messo in relazione con altri soggetti o più in generale con l’ambiente.

    I Disturbi Psicotici, ma più in particolare la Schizofrenia, possono presentare alterazioni comportamentali. Il comportamento di chi ne è affetto, per esempio, può risultare bizzarro o disorganizzato, talvolta può essere ripetitivo o stereotipato, può risultare oppositivo o infine deteriorato.

Sarà la presenza dei segni e sintomi afferenti alle sopra descritte funzioni o manifestazioni psichiche a far propendere per un Disturbo Psicotico piuttosto che per un altro.

1. Diagnosi della Schizofrenia o dei Disturbi Psicotici

Come per gli altri Disturbi Psichiatrici, anche per la Schizofrenia, e più in generale per i Disturbi Psicotici, ci si serve del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, e cioè il DSM. Perché possa essere diagnosticata la Schizofrenia, per il DSM l’individuo deve presentare per un periodo di tempo lungo, almeno sei mesi, alcune disfunzioni nelle aree del pensiero, nella forma (pensiero disorganizzato) o nel contenuto (deliri), della sua corrispondenza fenomenica, e cioè il linguaggio, delle senso-percezioni (allucinazioni), dell’affettività (ritiro sociale, apatia, anedonia) e del comportamento (che può essere bizzarro, disorganizzato). L’individuo, inoltre, dovrà mostrare una marcata compromissione del suo funzionare negli ambiti lavorativi-sociali-relazionali.

2. Causa della Schizofrenia o dei Disturbi Psicotici

Ad oggi non esistono cause univoche che riescono a spiegare Disturbo Mentale alcuno;non fanno eccezione a questa regola la Schizofrenia e, più in generale, i Disturbi Psicotici. Si fa, dunque, riferimento al modello bio-psico-sociale, secondo cui alla base del disturbo vi sarebbe una predisposizione genetica sulla quale poi influirebbero fattori psicologici e sociali, la cui risultante provocherebbe il manifestarsi della condizione psicopatologica. Probabilmente più che per altri Disturbi Mentali, in questo caso è rilevante la vulnerabilità biologica, e quindi la predisposizione genetica a sviluppare in età adulta questo disturbo.

3. Cura della Schizofrenia o dei Disturbi Psicotici

Sebbene anche in questo caso ci sia spazio per un trattamento psicoterapico, la cura di un Disturbo Psicotico si regge fortemente su di una terapia farmacologica, e nel caso specifico su di una terapia a base di antipsicotici, farmaci scoperti ormai oltre 70 anni fa, e che hanno rivoluzionato la cura di questi Disturbi. A questi in genere si associano tecniche riabilitative al fine di scongiurare i danni cognitivi che sono propri della malattia, e sedute di psicoeducazione con il tentativo di cogliere i segnali premonitori di uno scompenso, con il fine di anticiparne e, per quanto possibile, preverirne una fase acuta di malattia. Dato l’approccio che deve essere, nel caso di questi Disturbi, sempre globale e multidisciplinare è utile la presa in carico presso i Servizi Territoriali, più che un trattamento scomposto fra vari specialisti (psichiatra, psicoterapeuta, terapista della riabilitazione), come lo può essere quello di un setting privato.