Disturbo Bipolare
Che cos’è
Diagnosi
Causa
Cura
Che cos’è il Disturbo Bipolare
Il Disturbo Bipolare, o più in generale, i Disturbi dell’Umore, sono patologiche oscillazioni del tono dell’umore. Prima di comprendere cosa significa soffrire di questi disordini, e come è possibile per uno specialista diagnosticare questa condizione, risulta utile, come nel caso degli altri disturbi mentali presi in esame, tracciare un confine tra normalità e patologia. Per farlo è necessario capire, in prima battuta, a cosa si fa riferimento quando si parla di umore.
Il concetto di umore può essere associato al concetto di termostato. Il termostato ha il compito di mantenere stabile la temperatura dell’ambiente in cui si trova, e soprattutto di regolarla in risposta ai cambiamenti termici cui si trova di fronte. Se abbiamo deciso di mantenere la temperatura della nostra casa a 22 °C, di notte, come naturale conseguenza dell’abbassamento termico, il termostato risponderà a questo cambiamento climatico alzando la temperatura del sistema di riscaldamento, in modo che la temperatura dell’ambiente torni grosso modo ai 22 °C che noi avevamo stabilito.
Il sistema limbico del nostro cervello funziona approssimativamente come funziona un termostato. Il suo compito, infatti, è quello di mantenere all’interno di un range stabile i nostri stati d’animo, e nel caso di eventi che possano causare un cambiamento di questi in senso positivo, come nel caso di accadimenti gioiosi, o in senso negativo, come nel caso di eventi tristi, è responsabile che il nostro corpo vi si adatti, in modo che il funzionamento della nostra mente, e quindi del nostro corpo, non risenta in maniera eccessiva degli eventi cui ci esponiamo, in modo da poterli in ogni caso affrontare.
Va da sé che nella nostra vita quotidiana ci esponiamo a eventi di polarità positiva o negativa; questi saranno naturalmente responsabili di cambiamenti di stati d’animo e di umori. È comune svegliarsi con “la luna storta” e avere “degli alti e bassi”. Quando tuttavia queste oscillazioni raggiungono intensità eccessiva al punto da non permettere un corretto funzionamento della persona, quando sono stabilmente instabili, e non dipendono strettamente da quello che ci accade, sono bensì indipendenti dall’ambiente circostante, possono assumere carattere di patologia.
Nel caso del Disturbo Bipolare, dunque, il termostato non funziona correttamente. Conseguenza di questo malfunzionamento sarà che in alcuni momenti della vita la persona potrà avere uno stato d’animo continuativamente e invariabilmente
- di polarità positiva, la cosiddetta fase maniacale,
- di polarità negativa, la fase depressiva, e
- di polarità contrapposte, la cosiddetta fase mista.

Se l’umore di una persona sarà stabilmente dello stesso colore, esso sia positivo o negativo, questo avrà ricadute sui suoi pensieri e sul suo comportamento, e più in generale sul suo livello di energia psicofisica, oltre che naturalmente sul suo stato d’animo.
Nella fase depressiva, quindi, oltre all’umore depresso, vi sarà bassa energia psicofisica, e quindi difficoltà a concentrarsi, difficoltà a stare attento, difficoltà a prendere decisioni, calo dell’energia e quindi l’individuo si presenterà rallentato; ne risentiranno anche i pensieri, che saranno tristi, privi di speranze future e progetti di vita, e nei casi più gravi faranno riferimento alla morte.
Nella fase maniacale, invece, oltre all’umore stabilmente euforico, vi sarà un aumentato livello di energia, e quindi l’individuo non avvertirà il senso di fatica, potrà trovarsi a compiere attività in misura eccessiva rispetto al normale e non sentirà il bisogno di dormire, sarà costantemente agitato o inquieto, e i pensieri seguiranno questa tonalità emotiva. Ci si sentirà forti (grandiosi), invincibili. Mancherà in alcuni casi il senso di paura, che spesso ci protegge dal commettere errori, o dal compiere attività pericolose.
Nella fase mista, infine, ci sarà una commistione più o meno variabile di umore triste o euforico, di energia alta o bassa, di pensieri tristi o euforici. E questa commistione sarà spesso variabile nella sua forma.
In definitiva, il Disturbo Bipolare è un disturbo dell’umore: l’individuo, quindi, non sarà capace di regolare il suo stato d’animo, e questo avrà ricadute sulla vita del paziente, sul suo corretto funzionare, e sulle relazioni interpersonali. Per questo risulta necessario riportare a un corretto funzionamento il termostato dell’individuo con dei presidi farmacologici.
1. Diagnosi di un Disturbo Bipolare
Come per gli altri Disturbi Psichiatrici, anche per il Disturbo Bipolare, e più in generale, per i Disturbi dell’Umore ci si serve del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, e cioè il DSM. All’interno del capitolo dei Disturbi dell’Umore ci saranno condizioni diverse:
- persone con ricorrenti episodi depressivi, senza che vi sia un’oscillazione in senso opposto (Depressione Ricorrente). persone le cui fasi maniacali non raggiungono gravità e intensità tali da richiedere ospedalizzazioni o un marcato malfunzionamento (Disturbo Bipolare di tipo II);
- persone le cui fasi depressive o maniacali saranno più lunghe ma non intensità minore (Ciclotimia);
- persone il cui Disturbo dell’Umore è favorito, se non totalmente scatenato dall’uso di sostanze stupefacenti (Disturbo dell’Umore indotto da Sostanze).
Perché possa essere diagnosticato un Disturbo dell’Umore, per il DSM l’individuo soddisfare alcuni sintomi e segni propri delle varie fasi. Sarà un’attenta ricostruzione storica del disturbo ad aiutare lo specialista nella diagnosi di un Disturbo piuttosto che di un altro.
2. Causa del Disturbo Bipolare
Ad oggi non esistono cause univoche che riescono a spiegare Disturbo Mentale alcuno; non fa eccezione a questa regola il Disturbo Bipolare o, più in generale, i Disturbi dell’Umore. Si fa, dunque, riferimento al modello bio-psico-sociale, secondo cui alla base del disturbo vi sarebbe una predisposizione genetica sulla quale agirebbero fattori psicologici e sociali, la cui risultante provocherebbe il manifestarsi della condizione psicopatologica. Nel caso del Disturbo Bipolare, tuttavia, si è riscontrata negli anni una grande ereditabilità.
3. Cura del Disturbo Bipolare
Il Disturbo Bipolare è una patologia cronica e recidivante; questo significa che in molti casi i pazienti che soffrono di questa condizione devono essere seguiti per tutto l’arco della vita. Il cuore del trattamento si fonderà su farmaci capaci di stabilizzare il tono dell’umore, e cioè i sali di Litio, gli antiepilettici con comprovata efficacia nell’equilibrare l’umore, o alcuni antipsicotici di nuova generazione.
Vi è spazio, come per gli altri casi, sebbene in misura minore, per una psicoterapia; tuttavia questa non può essere presa in considerazione se non associata a una corretta farmacoterapia.
Come nel caso della Schizofrenia, data la maggiore gravità del quadro rispetto ai comuni Disturbi d’Ansia o Disturbi Depressivi, data la necessità di un approccio globale e multidisciplinare, data la durata del trattamento, che spesso è continuativa per anni, è utile la presa in carico presso i Servizi Territoriali, più che un trattamento scomposto fra vari specialisti (psichiatra, psicoterapeuta, terapista della riabilitazione) come lo può essere quello di un setting privato.