Disturbo di Personalità

Che cos’è

Causa

Cura

Che cos’è la Personalità

In breve, la personalità di un individuo è il modo del tutto personale con cui ognuno valuta e stima se stesso e gli Altri, risponde emotivamente agli eventi della vita, e di conseguenza si comporta. I ricercatori credono che alla formazione della personalità contribuiscano grosso modo due fattori: il carattere e il temperamento.

  • Il carattere è quella proprietà dell’individuo che si fonda sui pensieri, sui principi, sui valori. Questi spesso sono la risultante delle esperienze di vita cui la persona sin dall’infanzia si espone, delle relazioni sviluppate con i familiari o con i pari gruppo, o più in generale dei contesti sociali in cui l’individuo elabora i suoi pensieri. 
  • Il temperamento, invece, è componente innata della persona, e determina la spinta ad agire. C’è chi nascerà con una predisposizione ad avere più energia e quindi a sentire meno la fatica, a gioire maggiormente dei piaceri, e a entrare più facilmente in relazione con gli altri; c’è chi, al contrario, tenderà ad affaticarsi prima, sarà meno sensibile alla gioia e farà più fatica a rapportarsi con gli altri.

Di fatto, quindi, quando il temperamento si incontra con i pensieri che costituiscono il carattere di un individuo, viene a delinearsi la sua “personale” personalità.

Che cos’è un Disturbo della Personalità

La personalità (quindi, come detto,  il modo del tutto personale che ogni individuo ha di stimare se stesso, di percepire il rapporto con gli Altri, di reagire emotivamente agli eventi della vita, e, di conseguenza, di comportarsi nel mondo) può andare incontro, nel processo della sua formazione, a dei pensieri disadattivi, disfunzionali, che quando trovano il terreno fertile di un temperamento più o meno mal regolato, possono produrre veri e propri Disturbi della Psiche.

In sostanza, perché venga fatta diagnosi di un Disturbo della Personalità, per il DSM devono essere alterate almeno due delle grandi aree psichiche in cui la persona si esprime, che, come visto sopra, sono le componenti della personalità di un individuo. Devono essere alterati, cioè:

  • il modo di stimare se stessi e gli altri;
  • il modo di rispondere emotivamente agli eventi di vita;
  • il modo di relazionarsi con le altre persone;
  • il modo di controllare il proprio comportamento. 

Queste alterazioni devono inoltre causare disagio clinico, oppure una compromissione del funzionamento socio-lavorativo della persona.

Nei decenni, le ricerche hanno prodotto dei risultati secondo cui alcuni individui avrebbero in comune delle caratteristiche nelle aree psichiche viste sopra; per questo motivo i Disturbi della Personalità sono stati classificati in dieci diverse tipologie, raggruppate, per omogeneità, in tre cosiddetti Cluster.

Classificazione dei Disturbi di Personalità

I Disturbi della Personalità, dunque, sulla base di somiglianze di segni e sintomi, sono ordinati nei seguenti tre Cluster:

A. Cluster caratterizzato da comportamenti bizzarri o eccentrici, diffidenza e tendenza all’isolamento. Questo gruppo comprende i seguenti Disordini:

1. Personalità Paranoide:

che si caratterizza per la diffidenza con cui ci si rapporta con gli Altri, Altri ai quali si tende ad attribuire spesso cattive intenzioni e malevolenza. Spesso il timore centrale è quello di percepirsi come fragili e quindi si teme di venire danneggiati o ingannati; conseguenza naturale sarà non fidarsi degli altri e assumere un atteggiamento di assoluta difesa;

2. Personalità schizoide:

in questo caso l’individuo si mostra più ritirato, introverso, solitario; vivrà con distacco emotivo e freddezza i rapporti sociali; l’intimità sarà vissuta con fastidio, talvolta con timore, spesso con indifferenza;

2. Personalità schizotipica:

come la personalità schizoide è caratterizzata da  ritiro sociale e distacco emotivo, ma il comportamento e anche il pensiero risultano eccentrici, atipici. Non vi è totale indifferenza verso l’Altro, piuttosto paura di entrare in relazione stretta con lui; intensa sarà, così, l’ansia sociale, la preoccupazione, dunque, di stare tra le persone.

B. Cluster caratterizzato da una emotività spesso mal regolata, da pensiero ego-centrato e da scarsa capacità di capire quello che pensano e quello che provano gli Altri. Comprende seguenti Disturbi:

1. Personalità Borderline:

che si caratterizza per un pensiero circa il proprio Sé instabile: l’individuo può, cioè vedersi in un modo e subito dopo in una maniera completamente opposta; oscillante è anche quello che pensa e sente degli Altri: un attimo prima per un amico prova forte affetto e amicizia, un attimo dopo intensa rabbia e rancore; l’emotività sarà spesso incontinente e mal regolata e il fondo affettivo sarà costituito prevalentemente da un cronico senso di vuoto e di solitudine, fino ad arrivare,  nelle forme più gravi, a fenomeni autolesivi o a tentativi di suicidio;

2. Personalità Istrionica:

costante in questo tipo di Personalità è la ricerca di attenzione da parte degli Altri; la stima del sé sarà per lo più dipendente dal giudizio di questi; la personalità Istrionica tenderà, per questo motivo, ad usare l’aspetto fisico e la seduzione per attirare l’attenzione, oppure si mostrerà fragile al fine di ricevere cura e protezione;

3. Personalità Narcisistica:

questa si caratterizza per un superficiale senso di superiorità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia per gli Altri: in alcuni casi le Personalità Narcisistiche nascondono un profondo senso di inadeguatezza e sono sensibili a stati d’animo come l’umiliazione o la vergogna; in altri, invece, hanno un temperamento freddo, un pensiero auto-centrato; sentendosi grandiosi avranno la necessità di essere ammirati e invidiati dagli Altri e di conseguenza si comporteranno, utilizzando questi per soddisfare i propri bisogni e desideri;

4. Personalità Antisociale:

personalità che ignora o viola i diritti degli Altri, che usa per raggiungere i propri scopi; a differenza della personalità narcisistica lo sfruttamento dell’Altro è puramente utilitaristico e non giustificato dalla propria presunta superiorità. Tale individuo può mentire ripetutamente o ingannare gli Altri, commettere reati; non dà valore alle norme sociali.

C. Cluster caratterizzato da pensieri ansiosi e timorosi e da scarsa stima del sé. Comprende i seguenti Disordini:

1. Personalità evitante:

profondi sono la timidezza, il sentimento di inadeguatezza e l’estrema sensibilità alle critiche che la Personalità Evitante prova; saranno poche le relazioni che instaurerà, ma ciò, a differenza della personalità schizoide, verrà vissuto con sofferenza poiché di fondo è forte il desiderio di essere accettato dagli Altri;

2. Personalità Dipendente:

personalità caratterizzata da insicurezza e scarsa stima delle proprie capacità e dei propri valori, di conseguenza la persona cercherà nell’Altro qualcuno su cui affidarsi nelle scelte della propria vita. Vissute con estremo disagio, per questo, saranno le rotture relazionali;

3. Personalità Ossessivo-Compulsiva:

che si caratterizza per la preoccupazione per l’ordine, la perfezione e il controllo; spesso inflessibile in tema di moralità e valori, la persona è intollerante all’incertezza e ai cambiamenti, questo genererà difficoltà di relazione e di adattamento.

1. Causa dei Disturbi della Personalità

Per spiegare l’insorgenza dei Disturbi della Personalità, anche in questo caso, così come per gli altri Disturbi della Psiche, si fa riferimento al modello bio-psico-sociale, secondo cui su una predisposizione innata, in questo caso un disordine temperamentale, si innestano schemi di pensiero, e quindi caratteriali, che, sulla scorta di eventi di vita che possono essere vissuti come traumatici, diventano inflessibili, pervasivi, inesatti.

2. Cura dei Disturbi della Personalità

Come per gli altri Disturbi della Psiche, il processo di cura di un Disturbo della Personalità può giovarsi di più opzioni terapeutiche, nello specifico di un trattamento farmacologico e di un trattamento psicoterapico.

  • Vi è da sottolineare sin da subito, che a differenza di altri Disturbi, quelli della Personalità giovano per di più di un trattamento psicoterapico, dovendo, per l’appunto contrastare i pensieri inflessibili, pervasivi e spesso non corrispondenti al vero, che causano la patologia. Tuttavia vi è, anche in questo caso, laddove necessario, spazio per una farmacoterapia. Ad esempio gli stabilizzatori dell’umore sono risultati efficaci nel prevenire le profonde oscillazioni affettive e le crisi impulsive, che tanto caratterizzano le Personalità Borderline. Nel caso delle Personalità del Cluster C, si può intervenire sintomaticamente con dei farmaci che curano l’ansia, al fine di ridurre le intense preoccupazioni che, talvolta, non permettono di stabilire una valida psicoterapia. In definitiva, la terapia farmacologica può essere utilizzata in maniera dimensionale al fine di trattare alcuni sintomi di cui soffrono le Personalità alterate.
  • Tuttavia, centrale ai fini terapeutici nella cura dei Disturbi della Personalità, risulta essere la Psicoterapia. Di grande efficacia si è rivelata, nel corso degli anni, la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale e nelle sue forme più estese la Schema-Therapy e le terapie della cosiddetta “Terza Ondata” L’idea di fondo di una Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è quella di scovare gli schemi di pensiero, che spesso agiscono in maniera automatica nella mente della persona, e quando inflessibili, pervasivi, disfunzionali, tentare di modificarli, allontanandosene razionalmente ed emotivamente.

Infine, come per gli altri Disordini della Psiche, sarà fondamentale intercettare la natura del Disturbo di cui soffre la persona per offrire a questa una giusta Psicoterapia, una giusta Farmacoterapia, o una giusta commistione di entrambe.